TRESIGNANA

Particolare Utopia di Edifici Colorati, Portici di marmo, Torrette, Cilindri, Coni, Parallelepipedi, Archi, Fantasie e particolari Geometrici che si perdono nel cielo. Architettura e Silenzio la fanno da padrone, Proiezione, di una dimensione sospesa tra geometria e immaginazione, oggi riconosciuta come città d’arte e definita città Metafisica.

Storia

Nasce nel 2019 dalla fusione dei due Comuni di Formignana e Tresigallo.

FORMIGNANA
L’etimologia del nome è controversa, ma l’interpretazione più probabile è quella che fa derivare Formignana da un certo Firminiano, nominato in un documento dell’870, a cui il papa Adriano II concede il privilegio delle terre.

Una possibile radice per il toponimo è anche form, che indica un terreno erboso, ricco di foraggio. Formignana è stata durante tutta la sua storia un piccolo centro legato ai trasporti sul Po di Volano e all’agricoltura. 

TRESIGALLO
Ci troviamo nella Pianura Padana Orientale della Provincia di Ferrara a 20 km chilometri dalla città Estense e a 40 km dalla Costa Adriatica.
Nel 1928 tra le nebbie del basso ferrarese in un territorio ostile con vaste aree insalubri dove l’acqua dominava l’ambiente sorgeva un piccolo borgo di origini Medioevali. Il borgo contava circa 950 abitanti e la maggioranza della popolazione era composta da braccianti agricoli che vivevano in un gruppo di povere case separate da spaziose corti.
Negli anni che seguono, fino al 1942, questo piccolo borgo è oggetto di trasformazione urbanistica fino a divenire quello che oggi possiamo definire la capitale del razionalismo italiano nella Regione Emilia Romagna.

Vi era l’idea di costruire la strada per collegare Ferrara a Tresigallo, aprendo il commercio a quella zona che da anni viveva in povertà e isolamento. Il paese era collegato con la città di Ferrara tramite una diligenza a sei posti trainata da un cavallo che portava i viaggiatori lungo una strada sterrata che si snodava sugli argini del Volano.
Dall’inizio del 1900 e fino al 1914 circa, oltre alla diligenza, da Tresigallo non era raro che viaggiatori si allungassero alla conca di Valpagliaro, distante due chilometri, per usufruire della linea di navigazione grazia a un vaporetto chiamato ‘Graziella’ permettendo di arrivare al borgo di San Giorgio a Ferrara non lontano dal mercato dei buoi e dei cavalli.
Tra il 1933 e il 1939 Tresigallo conosce il suo massimo splendore quando Edmondo Rossoni (1884-1965), nativo del posto, divenne Ministro dell’Agricoltura, e avviò la RiFondazione del paese trasformandolo secondo i canoni dell’architettura razionalista con i suoi tipici edifici alla ricerca di simmetria e semplicità.
L’idea era quella di realizzare una “città modello” innovativa che ruotasse attorno ai bisogni della popolazione e alle sue idee di sindacalismo integrale.

PIAZZA DELLA REPUBBLICA

E’ la piazza principale della città si colloca lungo l’asse urbano e collega simbolicamente il luogo del lavoro (zona industriale) e il luogo della memoria (cimitero). Vista dall’alto la piazza assume una particolare forma ‘’a platea’’ che richiama la forma a ferro di cavallo, ma anche la forma di “D” iniziale di “Dux” .
L’unico edificio pubblico a funzione collettiva è il Teatro, elemento mediano tra la piazza e Viale Roma accessibile da più lati.
Al centro della piazza si trova la fontana con sculture bronzee di gazzelle.
Lo spazio è bordato da una cinta porticata di edifici pensati unicamente al popolo contrariamente alla percezione utilitaria a funzioni politiche e di regime. Gli alti portici sono lo spazio destinato alla cooperazione tra il pubblico e il privato, al consumo, alla vita terziarizzata, secondo le idee del fondatore Edmondo Rossoni.

CHIESA di SAN APOLLINARE

PORTICATO della CHIESA

La Chiesa di S. Apollinare, di origine Romanica, esistente fin dal 1100, fu ristrutturata in epoca barocca e rifatta nel 1930, in stile moderno, con torre campanaria la quale ha subito nel corso del tempo, diverse trasformazioni.
L’originale facciata settecentesca è stata celata da lastre di travertino romano arricchite di bassorilievi in marmo e di decorazioni monumentali.
La chiesa è accompagnata da un porticato curvilineo che racchiude lo spazio della piazza enfatizzando prospetticamente l’intero snodo urbano che si apre su via Verdi.
Di particolare pregio la parte superiore, impreziosita da una lunga sequenza di formelle lapidee raffiguranti simboli dell’ideologia che ha generato la fondazione del paese.
Nel Porticato è posta una Croce di Marmo, tutelata con Decreto 29/06/1916 del Ministero per i beni e le attività culturali.
Gli edifici sono disposti a formare una scenografia urbanistica della piazza e degli assi principali. Ruolo fondamentale sono gli edifici angolari che risolvono prospetticamente l’incrocio.

SOGNI

L’edificio situato a fianco della Casa della G.I.L., era destinato a spogliatoi e bagni per i giovani inquadrati nelle formazioni propagandistiche del regime. Utilizzato per tale scopo per un paio di anni, fù poi abbandonato e nel corso del tempo cambiò destinazione d’uso diventando anche rifugio per gli sfollati di guerra.
Soggetto a diverse modificazioni strutturale che ne intaccarono la planimetria originale, nel 2010 è stato recuperato, ritrovando la sua imponenza volumetrica e vivacità cromatica. Oggi denominato ‘SOGNI’ è punto di ritrovo per importanti mostre d’arte.

CASA DELLA CULTURA

L’edificio, denominato prima Casa del Balilla e poi casa della G.I.L (Gioventù Italiana Littorio) era il luogo di formazione fisico-ideologica dei giovani. Venne ideata nel 1933 e portata a compimento nel 1938.
All’interno vi era una palestra, l’ufficio per l’istruzione premilitare e la scuola guida. Le voluminose capriate in acciaio e la compenetrazione dei volumi, conferivano allo spazio interno un aspetto austero e imponente ove trovavano risalto gli oggetti di culto quali lo spirito e il corpo della gioventù fascista.
Restaurato nel 2006 oggi è denominato CASA della Cultura, sede della Biblioteca Comunale.

CAMPO SPORTIVO

L’area sportiva, è dotata di un ingresso monumentale, che costituisce, insieme alle facciate degli edifici circostanti, una vera e propria quinta scenica del polo urbano sociale.
L’arco trionfale razionalista era l’espressione architettonica romanica di cui il regime voleva riappropriarsi, diventa una nuova porta del centro abitato alla quale si affiancava un portale di raccordo in seguito demolito, con l’edificio delle scuole. Realizzato in marmo travertino e privo di decorazioni, sovrasta il campo di battaglia delle eroiche sfide.
Ricopriva anche una funzione sociale, in quanto, al suo interno, c’era l’appartamento del custode del campo sportivo.

SCUOLA ELEMENTARE C. FORLANINI

Progettata inizialmente per contenere dodici aule, un ingresso centrale su Piazzale Forlanini, e due corpi laterali allungati, di fatto il numero delle aule venne ridotto e il corpo laterale di destra non fù mai costruito, e l’edificio non è mai stato portato a termine.
Negli anni ’60 subì interventi sulla forometria delle porte e delle finestre che ne hanno alterato il disegno originario.
Il disegno delle aperture superiori è stato ampiamente rimaneggiato.
La volumetria complessiva resta di fatto inalterata permettendo di apprezzare comunque la forma e l’imponenza dell’edificio.

Ex OSPEDALE E. BOERI - EX COLONIA SANATORIALE INPS

Su progetto dell’Ing. Frighi e la mano tecnico-creativa del Ministro Edmondo Rossoni rifondatore di Tresigallo alla fine del 1939, venne inaugurato dopo 3 anni di lavori, questo edificio nel quadrante sud-est della cittadina.
L’Edificio, di imponenti dimensioni, si sviluppa su cinque piani ed è realizzato con muri a intercapedine.
Di particolare rilevanza la cappella per funzioni religiose e la terrazza/solarium, le finestre a forma di oblò e il vano scale dell’edificio centrale a forma elicoidale. Durante il periodo della rifondazione del paese, ospitava donne che durante la convalescenza venivano preparate al reinserimento lavorativo.
I suoi dettagli tipologici, materici e decorativi, sono quelli ricorrenti nell’architettura di ‘’FACCIATA’’ tipica degli anni 30.
L’impianto planimetrico angolare è incardinato sulla torre frontale, i materiale e le tecniche costruttive impiegate, sono quelle tradizionali, arricchiti con l’introduzione delle alte lesene finestrate e delle cornici rimarcate in ‘marmetta’’, un derivato del marmo.
Intorno vi è un grande Parco delimitato da un muro perimetrale che nasconde gran parte dell’edificio, ma ne attribuisce un ruolo scenografico, rispetto del viale alberato di accesso; quest’ultimo, preceduto da due edifici gemelli di servizio, svolgono accesso dal Piazzale Forlanini.
La struttura adibita negli anni a Poliambulatori e RSA, è oggi del tutto chiusa.

EX ALBERGO DOMUS TUA ora CASA PROTETTA

L’edificio costruito da un corpo centrale parallelepipedo con due volumi semicircolari apposti ai lati deve la sua imponente massa volumetrica alla destinazione d’uso pubblica che ospitava in origine l’hotel di lusso del paese, meta di imprenditori, industriali e personalità di regime locale e nazionale.
Sede del comando tedesco durante la seconda guerra mondiale nel corso del tempo ha subito vari cambi di destinazione d’uso.
L’edificio presenta superfetazioni, rese evidenti cromaticamente da un buon recupero architettonico, le parti dei corpi laterali e alcuni aggetti in posizione anteriore, sono la risultante di successive modifiche architettoniche.

STABILIMENTO EX CEL.NA.

Nata come Industria Chimica per la produzione della Cellulosa (CEL.NA) tra il 1936 e il 1939, e inaugurata da Edmondo Rossoni nel 1940, non entrò mai in funzione a causa dello scoppio del conflitto bellico. Al momento dell’edificazione aveva una capacità di lavorazione pari a 600 q.li di cellulosa giornalieri, e poteva contare l‘impiego di 400 unità di manodopera.
Alla fine degli anni 40 è stato rilevato dalla Lombardi Spa per la produzione di conserve di pomodoro ed estratti di frutta, un’attività mai attuata per la mancanza di materia prima,  essendo ambito agricolo indirizzato alla monocoltura della barbabietola e della canapa.
Successivamente, è divenuta centro della Società Agricola Mazzoni per la trasformazione e il commercio della frutta e degli ortaggi.
Mastodontica nelle dimensioni, la struttura si sviluppa attorno all’imponente ciminiera ben visibile in lontananza, alta oltre 70 mt. L’ingresso elegante è costituito da due edifici semi-circolari speculari che si affacciano sulla Via del Mare ex Strada Rossonia.
All’interno gli opifici conservano le specchiature in vetrocemento e le imponenti strutture sono un elogio al cemento armato. Oggi lo stabilimento è attivo e rappresenta un notevole punto di riferimento Agricolo per la Provincia di Ferrara.
Il Complesso è stato vincolato dal Ministero per i beni e le attività culturali, in quanto esempio singolare e mirabile di architettura industriale di epoca razionalista, dalla fine del 2015.

CIMITERO

Il cimitero, il cui progetto risale al 1934, è situato a nord all’estremità della cittadina è collegato alla Piazza della Repubblica da un’asse rettilineo, presentandosi come elemento conclusivo della più importante strada cittadina.
Il cimitero è circondato da un muro di cinta interrotto centralmente dall’ingresso costituito da un poderoso arco tripartito. Questo portale, con la sua trifora precede e accompagna il percorso alla tomba di Edmondo Rossoni, fautore della rifondazione razionalista di Tresigallo. La struttura, rappresenta la soglia prospettica per ‘’L’altra città, e la chiusura del centro urbano. Di rilievo è la chiesetta-camera mortuaria, opera scultorea di Enzo Nenci, che presenta un inedito angelo-operaio dalle enormi mani che spicca il volo ergendosi sopra la fiaccola di marmo verde.